23 Lug Il mio viaggio di rinascita: affrontare le sfide e realizzare i sogni
I cambiamenti possono spaventare, ma ci offrono anche l’opportunità di crescere e realizzare i nostri sogni più nascosti. Voglio condividere una fase fondamentale della mia vita, che ha segnato profondamente anche il mio percorso professionale e mi ha portata a creare il mio primo blog e sito web.
La senti questa voce?
L’ora X è scattata. Non c’è più tempo per scuse e procrastinazioni. Ora. Adesso. È il momento di iniziare questo viaggio. L’ennesimo viaggio. 30 gradi già alle 08.30 del mattino, con il blocco degli appunti e una sfera blu, salgo in macchina per andare verso l’unico autolavaggio aperto vicino casa. La mia utilitaria urla “LAVAMI!” da un tempo immemorabile.
Parcheggio in attesa del mio turno. Sistemo il sedile per scrivere comodamente e comincio a lasciare fluire i pensieri che la mia sfera rincorre senza schemi e correzioni. Le campane della chiesa del vicino borgo risuonano a festa, richiamando i fedeli alla prima celebrazione della santa domenica.
Arriva un altro cliente, si posiziona accanto a me e abbassa i finestrini. La sua radio gracchia fino a quando le parole di una canzone riecheggiano nitide e puntuali, come questo primo articolo del blog. “La senti questa voce, la prima cosa bellaa”. Che coincidenza assurda, penso, mentre un cinguettio assordante fa da controcanto alle note della canzone.
L’inizio del viaggio
Il mio primo articolo del blog. Del mio primo blog. Del mio primo sito web. Ancora tutto in divenire, work in progress perenne. Nulla di definitivo, ma in continua evoluzione.
Domani, Nour, il mio fotografo francese, consegnerà il servizio fotografico che ho commissionato per il sito, ma non so ancora cosa aspettarmi. La giornata dello shooting è stata la più bollente che io abbia mai percepito, tutti i piani sono saltati e i miei capelli, così come i miei vestiti, si sono dovuti adattare al clima e alla temperatura che, impietosi, non hanno concesso sconti. Un disastro! Si, ma divertente.
Un lavoro che riempie le giornate di questa estate 2023, scandita da sveglie all’alba, pomeriggi bollenti davanti al pc e serate sul divano che mi accompagnano verso Morfeo, esausta, alle prime luci del tramonto.
Emozioni altalenanti e aspettative altissime mi spiazzano e mi gettano continuamente tra uno stato di eccitazione e momenti di sconforto esagerati. Ma ci sta. Tutto torna. La mia indole perfezionista non è mai veramente soddisfatta del lavoro e dei conseguenti risultati.
Le immagini scelte non sono esattamente dell’inquadratura giusta, i testi troppo lunghi o, figurati, troppo corti, quel font poi? Quanto è poco leggibile, ma perché l’ho scelto?
In continue parabole emozionali, che inducono paranoie e pensieri limitanti: Non trovo l’ispirazione! Cosa scrivo ora? Lo sapevo, c’è sempre qualcosa che mi impedisce di essere fluida! E succede che cambi tutto da un minuto all’altro, da un giorno all’altro, da una settimana all’altra. E giù di crisi esistenziali e sensazioni che ti fanno pensare: non è abbastanza!
Ma poi, improvvisamente, accade la magia. Il mio sogno, la mia visione prendono il sopravvento e mi danno il là per rialzare la testa, asciugare le lacrime e ricominciare di nuovo.
Punto e capo. Come dice Fabri (Fabrizio, mio marito): o vinci o pareggi, la tigna e l’ostinazione non ti mancano di certo!
Punto e a capo
Punto e a capo anche questa volta. Un nuovo punto e a capo. Un nuovo inizio. Lasciati alle spalle anni di attese e perfezione, di piani B mai realizzati, di momenti perfetti mai arrivati, in bilico tra la paura di osare e la voglia di farcela, fino a quando la vita ti presenta il conto.
Ti sbatte in faccia l’evidenza, ti chiude in un angolo e ti costringe a decidere in fretta: subire passivamente o reagire combattendo. Proprio un anno fa, o giù di lì, il 15 giugno 2022, al mio risveglio, cercando di alzarmi, un dolore lancinante al fianco destro mi impedisce di farlo.
Che caxxo succede? mi dico. Ma si, il lavoro di questi giorni in giardino, forse, mi ha strapazzato un po’. Ci riprovo. Piano. In ascolto del mio corpo e AHAIA! Ricado inerme sul letto, dolorante e disperata.
Ok, calma, penso, ho proprio esagerato. Un paio di giorni di riposo non mi faranno male e tornerà tutto come prima. Un paio di giorni dopo, invece, sono stesa sul lettino della dottoressa che, appena mi visita mi fa saltare letteralmente dal dolore. Ok, mi dice, questa è l’anca. Lastre e subito dall’ortopedico.
Inizia così il mio calvario, durato un mese e mezzo, alla ricerca di una diagnosi e di una soluzione, con il dolore che non cessava e mi costringeva all’uso delle stampelle per muovermi.
Ho pensato al peggio. Ho creduto fosse l’inizio della fine. Il 19 Agosto, l’ennesimo ortopedico (santo subito!) in modo chiaro, semplice e diretto mi spiega che sono affetta da una forma acuta di artrosi. Mi prescrive una terapia farmacologica, piuttosto pesante, e mi suggerisce lo stile di vita che, di lì in avanti, avrei dovuto intraprendere per allontanare il più possibile l’ipotesi di un intervento.
Scoprire la Mia Priorità
Che sollievo vedere la luce in fondo al tunnel! Sapere cosa fare e avere un obiettivo preciso per ricominciare a stare meglio! Mi ha rassicurata e, inconsapevolmente, dato la spinta per rivoluzionare tutto.
Per la prima volta, in tutta la mia vita, mi sono messa al centro. La priorità delle priorità sono diventata IO e IO soltanto.
I mesi che seguono mi vedono concentrata e determinata a rimettermi in salute. Seguo con scrupolosità tutto l’iter farmacologico e fisioterapico prescritto e giorno dopo giorno i risultati non tardano ad arrivare.
- Trasformo le difficoltà in opportunità di crescita e cambiamento. Ogni passo avanti è stato e continua ad essere un insegnamento, ogni ostacolo superato mi ha resa e mi rende più forte e resiliente.
- Così accolgo il cambiamento anche dal punto di vista professionale. I miei progetti dovranno essere rivisti e modificati per adattarsi al mio nuovo stile di vita. Quel periodo così buio e doloroso mi ha insegnato che la perfezione è solo un’illusione. Ho imparato che è nell’imperfezione della passione che risiede la vera bellezza del viaggio di un’esperienza.
- Prendo il coraggio a due mani e finalmente apro il cassetto in cui ho relegato i miei sogni e le mie ambizioni per troppo tempo. Abbraccio una nuova versione di me stessa che, attraverso una profonda trasformazione interiore, ha cambiato il modo in cui affronta le sfide, la vita stessa e che mi ha portata fino a qui.
Un ringraziamento speciale a mio marito Fabrizio. Questo viaggio di rinascita e crescita non sarebbe stato possibile senza il suo sostegno e il suo amore. Sempre al mio fianco. Mi ha sostenuta e supportata (spesso sopportata) nei momenti no.
Non ha mai, mai e poi mai, neanche una mezza volta, smesso di incoraggiarmi a seguire il mio cuore e a credere nelle mie capacità. Condivido questa esperienza come un dono prezioso. Spero ne abbiate cura e mi auguro possa essere d’ispirazione.
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